Bologna: San Colombano, Collezione Tagliavini (strumenti musicali antichi)


San Colombano 3

Il complesso di San Colombano si compone di una serie di edifici monastici aggregati nei secoli, dal 691 circa al 1591, successivamente sconsacrati. Oggi San Colombano fa parte del percorso culturale, artistico e museale “Genus Bononiae – Musei nella Città”, creato dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per riaprire al pubblico palazzi restaurati del centro storico. Il progetto, pertanto, si integra e si collega alle strutture istituzionali esistenti quali musei, pinacoteche, realtà socio-culturali ed economiche della città.

I restauri del 2007 hanno riportato alla luce un pregevole dipinto murale duecentesco attribuito a Giunta Pisano e una cripta tardoromana, ma il punto focale di San Colombano su cui desideriamo soffermarci è la vastissima collezione di strumenti antichi (oltre 90!), donata alla fondazione dal compianto Luigi Ferdinando Tagliavini, musicista e musicologo bolognese scomparso nel 2017.

La Collezione Tagliavini vanta una nutrita famiglia di magnifici arpicordi (clavicembali, spinette, pianoforti), due organi, strumenti a fiato, popolari e automatici (carillon e non solo).

La storia della collezione raccontata dal Maestro Tagliavini:

Alcuni esemplari esposti nella prima sala a tre navate (cliccare sulle singole immagini per ingrandirle):

Clavicembalo a tre registri di Giovan Battista Giusti, costruito a Ferrara nel 1679. Nel video seguente il suono eccezionale spiegato dal Maestro Tagliavini (alla tastiera il Maestro Liuwe Tamminga):

Clavicembalo, G.B. Giusti, Ferrara 1679

Clavicembalo-pianoforte costruito da Giovanni Ferrini (1746). Lo strumento consente una doppia emissione di suoni: le corde possono essere pizzicate dai plettri per il clavicembalo (tastiera inferiore), oppure percosse dai martelletti per il pianoforte (tastiera superiore):

Lo strumento, spiegato e suonato dal Maestro Tagliavini, è un interessante esempio di ‘modernità’ del ‘700 per l’unione fra il clavicembalo antico e il pianoforte, nato proprio in questo secolo:

Accuditi dal Maestro Liuwe Tamminga, curatore del Museo, gli strumenti si mantengono vivi e perfettamente funzionanti, consentendo al pubblico di apprezzarne il suono durante gli eventi musicali che qui si svolgono. Un utile schermo touch screen, inoltre, consente ai visitatori l’ascolto in cuffia di brani eseguiti con diversi arpicordi fra quelli esposti.

Il Maestro Liuwe Tamminga durante la nostra visita:

Sala “Silvia Albertoni”: strumenti a fiato e popolari

La collezione vanta anche strumenti a corda come il salterio, l’arpa e il mandolino:

San Colombano, strumenti a fiato e popolari

Sala “Silvia Albertoni” – Foto: Paolo Righi (Genus Bononiae)

Cappella della Madonna dell’orazione

Le pareti della cappella, adiacente alla chiesa, sono decorate da bellissime opere affidate agli allievi dei Carracci.

Beatrice Cenci e la sua spinetta

Beatrice Cenci (1577-99), giovane e sfortunata nobildonna, vittima di continui soprusi e violenze paterni, fu accusata di parricidio e condannata a morte.  La sua spinetta, conservata al Museo, è stata suonata da Anastasia Fioravanti (voce narrante di Sandro Cappelletto).

Spinetta Beatrice Cenci

Foto: Paolo Righi (Genus Bononiae)

Oratorio (primo piano)

Alle pareti Storie della Passione di Cristo, un importante ciclo di affreschi della scuola di Ludovico Carracci (1600), fra cui Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino, Brizio, Garbieri e Massari.

Sala strumenti automatici “Giovanni Racca”

Concludiamo la bella visita lasciandoci sorprendere da altri oggetti affascinanti, curiosi,  evocativi…

Orari:

Dal martedì alla domenica, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00.


Un sentito ringraziamento:

  • al Museo San Colombano e al Maestro Liuwe Tamminga per le gentili concessioni a pubblicare le nostre foto e il breve filmato che lo riprende durante la nostra visita;
  • a Genus Bononiae – Musei nella città di Bologna per l’ulteriore contributo fotografico del sig. Paolo Righi.
Stefania Ferrini
Link esterni: Il pianoforte ottocentesco – Musiche di Robert Schumann e Fryderyk Chopin (video)
Categorie:Alla scoperta di Bologna, Bologna, Musei, Musica, Personaggi e Cultura

1 commento

  1. molto interessante

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.