Sculture in terracotta e cotto bolognese


Bologna  “la rossa”: il cotto bolognese

Bologna è detta anche “la rossa” per via del materiale con cui erano realizzati e decorati gli edifici e le chiese: la terracotta.

L’argilla è un materiale molto disponibile nel nostro territorio, così come il gesso, che era utilizzato più per le decorazioni interne. Le altre pietre locali, come l’arenaria, sono friabili e quindi soggette al degrado.

La natura prevalentemente argillosa dei sottosuoli fece di Bologna la città dei mattoni. Piccole fornaci produssero per secoli, in maniera artigianale, i laterizi che furono utilizzati dapprima per la costruzione di torri e mura, poi per le chiese e i palazzi del centro storico. Tra il XIX e XX secolo nacquero numerose e moderne fornaci lungo il canale Navile. Il rosso mattone Bolognese (6 x 14 x 28) non solo non scomparve con l’avvento degli impianti industriali, ma vide nel dopoguerra e fino agli anni ’70, momenti di grande sviluppo produttivo.

Pregevoli esempi di decorazioni in terracotta

Opere in terracotta

Anche le sculture (soprattutto devozionali), a partire dal Cinquecento, furono realizzate in terracotta.

In questa epoca nascono molte botteghe che realizzano sia pezzi unici di un certo pregio, sia pezzi a stampo che venivano poi ritoccati e colorati.

Dato che l’argilla era considerata un materiale povero, la scultura non fu mai considerata “nobile” quanto lo era la pittura, pertanto molte opere sono rimaste anonime e prive di firma.
La città conta tuttavia numerose opere celebri realizzate da grandi artisti quali:

Madonna col Bambino, Jacopo della Quercia

Epoca: XV secolo.
Collocazione: Museo Civico Medievale, via Manzoni 4.

Compianto sul Cristo Morto, Niccolò dell’Arca

Nella chiesa di Santa Maria della Vita, in via Clavature 10, si trova un capolavoro assoluto della scultura italiana.
Il Compianto sul Cristo morto”, opera in terracotta di Niccolò dell’Arca (1470), è il più sconvolgente complesso scultoreo di tutto il ‘400 italiano.

Ne abbiamo già parlato in un articolo dedicato al Quadrilatero.

Madonna di Piazza, Niccolò dell’Arca

Epoca: XV secolo.
Collocazione: facciata di Palazzo d’Accursio.

Le Aquile di Palazzo d’Accursio, Michelangelo e Niccolò dell’Arca

Due aquile in terracotta sono collocate sotto un finestrone di arenaria del Palazzo d’Accursio: quella di sinistra è attribuita a Michelangelo Buonarroti, mentre quella di destra è di Niccolò dell’Arca.

Aquila, Niccolò dell’Arca

È collocata nella nicchia sopra l’ingresso della Chiesa di San Giovanni in Monte, nella omonima piazza. Fu ricomposta nel 1948, dopo il crollo a seguito dei bombardamenti su Bologna.

Compianto sul Cristo morto, Alfonso Lombardi

Epoca: XVI secolo.
Collocazione: Cattedrale di San Pietro, via dell’Indipendenza.

Il transito della Vergine, Alfonso Lombardi

Epoca: XVI secolo.
Collocazione: Oratorio di Santa Maria della Vita, via Clavature 10.

La composizione trae ispirazione da un episodio drammatico, descritto nei Vangeli Apocrifi, che narra come durante i funerali di Maria un sacerdote ebreo tentasse di profanare il corpo della Vergine, prontamente fermato dall’apparizione di un angelo armato di spada. Le 15 statue in terracotta che compongono il gruppo rappresentano la Vergine assieme ai 12 apostoli, il sacerdote e l’angelo colto nel momento dell’apparizione.

Ercole e l’idra, Alfonso Lombardi

Epoca: XVI secolo.
Collocazione: Sala d’Ercole, Palazzo d’Accursio.
La statua in terracotta è dipinta in finto bronzo.

San Petronio, San Francesco, San Domenico e San Procolo, Alfonso Lombardi

Epoca: XVI secolo.
Collocazione: Voltone del Podestà.

Le teste di Palazzo Bolognini
La facciata dell’Oratorio del Santo Spirito, Sperandio da Mantova

L’oratorio, situato in via Val d’Aposa 6, presenta una bellissima facciata, rivestita e decorata in cotto: gli ornati e i cinque medaglioni con Santi sono attribuiti a Sperandio da Mantova.

Il portale del Santuario del Corpus Domini (detto della “Santa), Sperandio da Mantova

Epoca: XV secolo.
Collocazione: via Tagliapietre 19.
Le statue all’angolo tra via Tagliapietre e via Urbana, rappresentano San Bonaventura e Sant’Antonio (XVI secolo).

Compianto, Vincenzo Onofri

Epoca: XVI secolo.
Collocazione: Basilica si San Petronio.

Le piangenti (dette “Piagnoni”), Giovanni Putti

Epoca: XIX secolo.
Collocazione: ingresso del Cimitero Monumentale della Certosa.

Ercole, Giacomo de Maria

Collocazione: giardino di Villa Spada, via Saragozza.

Madonna della Dogana, Camillo Mazza

Epoca: XVII secolo.
Collocazione: in cima allo scalone di Palazzo d’accursio (proviene dalla Chiesa del Crocifisso del Porto Navile).

Re David, Angelo Gabriello Piò
Il cane Tago, Luigi Acquisti

Fu commissionato  dal marchese Tommaso de’ Buoi nel 1777 per celebrare la fedeltà del proprio cane il quale, per la gioia di veder rincasare il padrone dopo una lunga assenza, si sporse dal davanzale della finestra fino a cadere e quindi morire.

La statua di terracotta fu collocata proprio sulla finestra di Casa de’ Buoi, al numero 24 di via Oberdan, e lì  rimase per oltre 200 anni.  

Dopo un accurato restauro nel 2008, la scultura è stata collocata presso le Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo d’Accursio.

Madonna col bambino o Madonna del Campanello

Epoca: XVI secolo.
Collocazione: facciata del Palazzo dei Drappieri, Piazza di Porta Ravegnana.
Visibile ogni anno a maggio, per 7 giorni, a partire  dalla sesta domenica di Pasqua, quando scende in città la Madonna di San Luca. La tenda rossa che la copre viene sollevata, non prima di aver suonato il campanello murato alla destra dell’edicola.

Pietà

Epoca: XVI secolo.
Collocazione: sopra all’ingresso del Palazzo del Monte di Pietà, via dell’Indipendenza 11.

Altre statue di strada

Il presepe bolognese

Bologna vanta anche una secolare tradizione del presepe fin dal XVII secolo.

Mentre i presepi campani e liguri erano realizzati con figure vestite, in cui solo testa e mani erano in terracotta, le figure del presepe bolognese erano realizzate interamente in terracotta.

Il luogo bolognese dove si acquistavano le statuine dei presepi era la Fiera di Santa Lucia, nata nel XVI secolo e nell’Ottocento trasferita lungo il Portico dei Servi in Strada Maggiore.

Barbara Zoli


“Courtesy Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica”.

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