Le torri ancora esistenti sono ventitre (compresa la Torre dell’Arengo (che è una torre campanaria).
Torre Accursi (detta dell’Orologio)
Piazza Maggiore 6
Altezza: m. 36,2 + 10 m della lanterna.
Epoca: XIII sec.
Fazione: Ghibellini.
La torre faceva già parte di Palazzo d’Accursio, edificato dal giurista e glossatore di origine fiorentina Accursio. La torre, col tempo, assunse il nome di “Torre dell’Orologio”, a causa del grande orologio meccanico che la sovrasta dal 1451.
Dal 2021 è possibile salire sulla torre Accursio per vedere il meccanismo che fa funzionare l’orologio e godere dell’imperdibile vista di Piazza Maggiore.
Torre Agresti (detta di Portanova)
Piazza Galileo 2a
Altezza: m. 20.
Epoca: fine XII sec.
Fazione: non ci sono notizie sufficienti.
Nel XVII secolo, a seguito di un incendio, la torre Agresti fu mozzata, la base esterna di selenite [1] venne eliminata e, sulla sommità, fu aggiunta un’altana con finestre.
Torre Alberici
Via Santo Stefano 4a
Altezza: m. 27.
Epoca: XII sec.
Fazione: Ghibellini.
La bottega di torre Alberici, aperta nel 1273 (di gran lunga la più antica di Bologna) per lungo tempo è stato il regno della gastronomia bolognese, con la rivendita di formaggi e prodotti della tradizione. Ora, all’interno della Torre, è possibile bere un calice di vino e assaggiare i taglieri del Pappagallo: prosciutto crudo, salame e coppa, tutti prodotti della tradizione emiliano-romagnola.
Torre dell’Arengo
Palazzo del Podestà
Altezza: m. 47.
Epoca: metà del XIII sec.
In realtà si tratta di una torre campanaria che fu aggiunta, nel 1259, al Palazzo del Podestà. La sua “campana grossa”, o Campanazzo, suona solo nelle occasioni civiche solenni.
Torre Asinelli
Piazza Ravegnana
Altezza: m. 97,2.
Epoca: fine del XII sec.
Fazione: Ghibellini.
Per la descrizione dettagliata della Torre Asinelli vedi nostro precedente articolo Bologna “La Turrita”.
Torre Azzoguidi (detta Altabella)
Via Altabella 15
Altezza: m. 61.
Epoca: metà del XII sec.
Fazione: Guelfi.
La torre Azzoguidi è conosciuta dai più come Altabella, per via dell’elegante risega che a 28 metri d’altezza la slancia dritta e snella verso la cima.
Sulla via Caduti di Cefalonia, appena sopra la base della torre composta da dieci file di blocchi di selenite, si trova un’apertura murata, che all’interno (accessibile dal palazzo a fianco) cela una piccolissima cappella privata, decorata e affrescata.
Torre Bertolotti-Clarissimi
Via Farini 15
Altezza: m. 16.
Epoca: fine del XII sec.
Fazione: Guelfi.
La torre Bertolotti è nascosta all’interno del bellissimo palazzo rinascimentale dei Saraceni in via Farini, “truccata” da altana; sulla parete duecentesca di vicolo San Damiano restano due antiche aperture murate e una lapide con scritto: «Qui sorgeva la torre di Alberto Clarissimi elevata nel MC mozzata e trasformata in altana nel MCDLXIX».
Dunque, chi costruì questa torre sul finire del XII secolo? I Bertolotti, i Saraceni o i Clarissimi?
Sembra proprio che a erigerla furono i Bertolotti, che nel 1273 vendettero la torre ai Clarissimi che, a loro volta, la vendettero ai Saraceni, i quali intorno alla torre – che trasformarono mozzandola e aggiungendo l’altana – costruirono, sul finire del XV secolo, il palazzo rinascimentale detto “dei Saraceni”.
Torre Carrari
Via Marchesana 4d
Altezza: m. 18.
Epoca: fine XII sec.
Fazione: Ghibellini.
Torre Catalani (detta Torre delle Cornacchie)
Vicolo dello Spirito Santo 1
Altezza: m. 16.
Epoca: XIII sec.
Fazione: Guelfi.
La casa-torre fu battezzata “Torre delle Cornacchie” ed è ricordata nelle cronache per essere stata più di una volta colpita da fulmini (causando anche due morti nel 1280).
Torre Conoscenti (detta Ritrovata o Ghisilardi)
Via Manzoni 4 (corte del Museo Civico Medievale)
Altezza: m. 20.
Epoca: XIII sec.
Fazione: Ghibellini.
La torre fu per secoli completamente inglobata fino alla sommità da costruzioni adiacenti e se ne perse memoria. Fu “ritrovata” solo nel 1975, quando, in seguito a un restauro del palazzo, furono abbattuti i due piani più alti dell’ala ovest del complesso, andando così a liberare la torre.
Torre Dalle Perle
Via Santo Stefano 1, Via Castiglione 2
Altezza: m. 25.
Epoca: XII sec.
Fazione: non ci sono notizie sufficienti.
Torre Dalla Perle è l’unica a non essere visibile dal basso.
Per scorgerla tra i tetti di Bologna, sul retro del Palazzo della Mercanzia, bisogna salire in alto, sulla Torre Asinelli.
Torre Galluzzi
Corte Galluzzi 1
Altezza: m. 31.
Epoca: metà XIII sec.
Fazione: Guelfi.
Torre Garisenda
Piazza Ravegnana
Altezza: m. 47,5.
Epoca: inizio XII sec.
Fazione: Ghibellini.
Per la descrizione dettagliata della Torre Garisenda vedi nostro precedente articolo Bologna “La Turrita”.
Torre Ghisilieri (detta Convertita)
Via Nazario Sauro 1, Via Montegrappa 15
Altezza: m. 22.
Epoca: XIII secolo.
Fazione: Guelfi.
La torre che fu dei Ghisilieri, dal 1532 è il campanile della chiesa di San Gregorio e Siro.
Torre Guidozagni
Via Albiroli 1-3
Altezza: m. 22.
Epoca: inizio XIII sec.
Fazione: Guelfi.
Torre Lambertini (detta Torre del Capitano del Popolo)
Piazza Re Enzo 1h
Altezza: m. 25
Epoca: inizio XII sec.
Fazione: Guelfi.
Pochi sanno che, circondata dal Palazzo del Capitano del Popolo a Bologna, si trova una torre ancora più antica del Palazzo stesso. Torre Lambertini fu costruita tra il 1120 e il 1142, più di un secolo prima di Palazzo del Capitano del Popolo e del contiguo Palazzo Re Enzo.
La torre, nel XIV secolo, fu adibita a carcere femminile.
Torre Lapi
Via IV Novembre 1
Altezza: m. 18.
Epoca: fine XII sec.
Fazione: non ci sono notizie sufficienti.
Conduce al Cortile del Pozzo di Palazzo d’Accursio.
Torre Oseletti
Strada Maggiore 34-36
Altezza: m. 31.
Epoca: XII sec.
Fazione: Guelfi.
Fu mozzata, in un anno imprecisato, di almeno 30 metri (in origine pare fosse alta 70 metri).
Torre Prendiparte (detta Coronata)
Piazzetta Prendiparte 5
Altezza: m. 59,5.
Epoca: XII sec.
Fazione: Guelfi.
La Torre Prendiparte fu costruita nel 1154 dalla famiglia guelfa Prendiparte, una tra le più nobili dell’epoca. In seguito, appartenne anche alla Curia che la adattò a carcere dell’Arcivescovado. Oggi è un Bed & Breakfast di alta qualità, ideale per soggiorni di grande fascino e suggestione. Talvolta, in estate, il proprietario concede una visita guidata fino alla cima della torre, dalla cui terrazza si gode un panorama mozzafiato.
Torre Ramponi
Via Rizzoli 8
Altezza: m. 25.
Epoca: Inizio XII sec.
Fazione: Guelfi.
Torre Ramponi oggi ha i muri intonacati, dipinti di un elegante giallo tenue, con tanto di altana sulla sommità (modifiche eseguite tra il XVIII e il XIX secolo), ma resta pur sempre una delle torri più antiche e importanti di Bologna.
Tanti i fatti clamorosi che coinvolsero la potente famiglia guelfa, non ultima l’uccisione di Nicolò Asinelli per mano di Baruffaldino Ramponi nel 1161.
Torre Scappi
Via Indipendenza 3
Altezza: m. 39.
Epoca: inizio XII sec.
Fazione: Guelfi.
Una leggenda narra che il nome della famiglia (e della torre) derivi dall’episodio che vide una popolana scoprire un tentativo di fuga di re Enzo (figlio di Federico II di Svevia e imprigionato durante la battaglia di Fossalta) dalla prigionia. Si narra che, riconosciuta la chioma bionda del re, questa gridò «Scappa! Scappa!», attirando l’attenzione delle guardie che ripresero il fuggitivo. Il premio per questa solerte bolognese: il cognome “Scappi”. Storia inverosimile, poiché la prigionia di re Enzo iniziò nel 1249, quando gli Scappi, a Bologna, esistevano da almeno un secolo.
Torre Toschi (detta Torre dei Passipoveri)
Piazza Minghetti 3
Altezza: m. 26.
Epoca: fine XII sec.
Fazione: Guelfi.
Molti continuano a chiamarla torre dei Passipoveri (così afferma anche la targa affissa dal Comune su Casa Caccianemici in via de’ Toschi 11), ma sembra proprio che i più antichi proprietari, e probabilmente coloro che la eressero, siano stati i Toschi.
Torre Uguzzoni
Vicolo Mandria 1
Altezza: m. 32.
Epoca: fine XII sec.
Fazione: Ghibellini.
Più volte rimaneggiata, si trova all’interno dell’ex ghetto ebraico (v. articolo).
Gli itinerari di Barbara
La selenite è una pietra tipica del bolognese che è utilizzata, ora come in passato, per abbellire o anche costruire opere architettoniche di vario genere. Le colline che fanno da sfondo a Bologna sono ricche di formazioni gessose facenti parte della “Vena del gesso emiliano-romagnola”: gli affioramenti di gesso cingono, infatti, la città sul lato meridionale, partendo da Farneto, Croara, Monte Donato, Gaibola e Casaglia.
Il nome selenite, dal greco selene, che significa luna, deriva probabilmente dalla luce lunare che la pietra diffonde se attraversata dai raggi del sole: non a caso, pare che grossi cristalli di questa luccicante pietra trovarono impiego, nell’antichità, anche nella realizzazione di vetrate.

Parete di selenite “La palestrina”, Parco dei gessi bolognesi, Croara (BO)
Altri impieghi resero questa pietra caratteristica dell’edilizia bolognese: l’uso della selenite come pietra da taglio costituì una pratica diffusa già in epoca romana che venne poi istituzionalizzata nell’edilizia medievale per i basamenti delle torri, gli architravi, la base dei portici e i capitelli delle chiese. Anche la prima cinta muraria della città, la “Cerchia del Mille”, fu costruita con blocchi di selenite (vedi articolo Bologna: le porte e le mura)
I blocchi collocati in epoca medievale sono rimasti fino a oggi sostanzialmente inalterati, sfidando le intemperie e rivelando, nei confronti dell’inquinamento, un’insospettata resistenza che, purtroppo, la delicata arenaria non possiede.
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