La piadina o piada romagnola ha origini antichissime. Era considerata il “pane dei poveri” e veniva prodotta in casa come sostituto del pane. Negli anni Settanta si è cominciato a produrla artigianalmente e ad esportarla con successo oltre i confini romagnoli, facendola conoscere e apprezzare come spuntino o come aperitivo.
La piadina classica è farcita con erbe cotte (bieta, cicoria, crescione, tarassaco) bollite e saltate in padella con l’aglio; con verdure alla griglia o gratinate (cipolle, pomodori, zucchine, melanzane, peperoni); con verdure crude (rucola o radicchio); con salumi di suino (prosciutto, salame, pancetta arrotolata, coppa, salsiccia); con formaggi freschi e spalmabili come lo squacquerone, tipico della zona, o con la mozzarella.
Il Cassone o Crescione o Calzone, è una piadina farcita, ripiegata e chiusa prima della cottura.
Crescione con le erbe
La piadina è un vero piacere per il palato e può essere accompagnata con un buon bicchiere di vino, meglio se Albana o Sangiovese!
La rubrica di gastronomia di Barbara
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Come preparare la piadina romagnola
Ed ecco una variante più impegnativa e golosa: la piada sfogliata.
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