Imperdibile la visita al Teatro anatomico, detto anche degli spellati, situato nel loggiato superiore dell’ala orientale del palazzo. Fu realizzato nel 1637 dall’architetto bolognese Antonio Paolucci detto il Levanti, allievo dei Carracci, per volontà del cardinale Lambertini (poi Papa Benedetto XIV) che seppe riconoscere l’importanza scientifica e didattica della dissezione dei cadaveri.
La sala anatomica si presenta ad anfiteatro, interamente rivestita in legno e riccamente adornata da simboliche opere scultoree. Il soffitto a lacunari mostra al centro la figura di Apollo, nume tutelare della Medicina, circondato dalle costellazioni ad essa collegate.

Influenze degli astri sulla Medicina
Alle pareti sono esposti due ordini di statue e mezzi busti che onorano i più noti medici dell’antichità e dell’Università di Bologna. Accolte in nicchie dorate possiamo riconoscere figure come quella di Ippocrate, rappresentato con una pergamena contenente il giuramento omonimo, quella di Galeno e, fra le altre, quella dedicata al bolognese Gaspare Tagliacozzi (1545-1599), che esibisce un naso quale simbolo della sua specializzazione in rinoplastica, sebbene l’antica scienza ricostruttiva risalga, pur con tecniche differenti, a civiltà molto più antiche tra India, Egitto e mondo arabo.
Gaspare Tagliacozzi, medico rinoplastico (1545-1599)
Particolare attenzione merita il lato dell’aula riservato al docente che commentava le lezioni di anatomia. Il gruppo ligneo comprende una cattedra sovrastata da un baldacchino sorretto da due corpi umani privi di pelle, detti appunto spellati, opere del ceroplasta, anatomista, pittore e scultore Ercole Lelli (1702-1766).
Sul baldacchino siede la figura allegorica dell’Anatomia a cui un vezzoso putto con alucce di farfalla fa gentile omaggio di un … femore.

Cattedra, gli spellati, putto e figura allegorica dell’Anatomia
Il centro dell’aula è occupato dal tavolo anatomico sul quale venivano svolte le dissezioni dei cadaveri.
Le lezioni si svolgevano nei periodi più freddi dell’anno per garantirsi una migliore conservazione degli ‘oggetti di studio’ e duravano molte ore durante le quali si esaminavano tutti gli organi del corpo umano.
Da una finestra segreta situata in alto, di fronte alla cattedra, rappresentanti della Chiesa assistevano alle lezioni per controllare che queste non mettessero in discussione i principi fondamentali della religione quali, ad esempio, la creazione dell’uomo. Durante le lezioni non era concesso fare domande che mettessero a rischio tali fondamenti e, di conseguenza, chi le formulava.

Copia del tavolo di anatomia
Le lezioni erano aperte al pubblico solo in occasione delle festività carnevalesche.

Fonte: Archiginnasio di Bologna
I danni della II Guerra Mondiale
Dal 16 luglio del 1943 al 21 aprile 1945 Bologna subì una novantina di incursioni aeree: una delle più disastrose per il patrimonio artistico della città fu quella che centrò anche l’Archiginnasio il 29 gennaio 1944. Una bomba alleata distrusse i lati orientale e meridionale del palazzo, pertanto anche il Teatro Anatomico, cuore dell’antico Studio, le sale attigue e la sottostante Cappella di S. Maria dei Bulgari col suo prezioso ciclo di affreschi del bolognese Bartolomeo Cesi (1556-1629).

Il bombardamento alleato del 29 gennaio 1944. La prima foto fu scattata dal bombardiere.

Il recupero delle opere
Cappella S. Maria dei Bulgari prima e dopo il bombardamento del 1944
Nel 1945, a guerra ancora aperta, iniziarono i coraggiosi e faticosi lavori di recupero delle opere danneggiate. Il restauro del Teatro anatomico e l’intera sua ricostruzione furono ultimati a metà degli anni Cinquanta, dopo un minuzioso recupero delle parti sopravvissute alla distruzione che furono integrate alle nuove parti lignee. Fortunatamente, le statue non riportarono eccessivi danni.
L’ingresso al Teatro anatomico è a pagamento per la modica cifra di 3 euro.
Stefania Ferrini
Link interni:
Link esterni:
Il Teatro anatomico (minuti 17:11÷19:31). Documentario a cura dell’Archiginnasio di Bologna.
Papa Benedetto XIV (Wikipedia)
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