Può essere l’estensione dell’itinerario da Faenza a Brisighella.
Modigliana
Ai piedi della Rocca dei conti Guidi (XII-XIII sec.), attraverso la porta del torrione della Tribuna (XVI sec.), si accede al borgo antico, dove si apre la medievale Piazza Pretorio.
Nell’estrema periferia del borgo sorge il Ponte della Signora (XVIII sec.) sul fiume Tramazzo, formato da tre archi e realizzato a schiena d’asino.


I ponti cosiddetti “a schiena d’asino” sono molto comuni sull’Appennino, proprio perché consentivano l’attraversamento dei fiumi che scorrevano in valli profonde e scoscese.
Palazzo Fantini a Tredozio
Splendido esempio di dimora signorile di campagna di metà settecento, Palazzo Fantini raccoglie la storia di un’unica famiglia che lo abita da quasi tre secoli.
Il Palazzo conserva, oltre alle parti settecentesche con gli ambienti di rappresentanza, anche interessanti e graziosi interventi in stile neogotico o liberty come, per esempio, il giardino d’inverno.

Sopraelevato rispetto al piano della casa, si apre un giardino all’italiana a cui si accede da una rampa lungo un’ampia muratura di sostegno.
Progettato nell’800, riprende i temi classici dell’epoca: i vialetti segreti, la fontana con le ninfee, le geometrie precise delle siepi, i bossi, le aiuole di rose antiche e le bordure.
Più in alto, il parco di alberi secolari, con cedri del Libano, lecci, ippocastani, acacie, tigli, querce e i sottostanti prati con fiori spontanei.
Il giardino fa parte dell’associazione Grandi Giardini Italiani.
Vulcano del Monte Busca
Viene descritto come “il vulcano più piccolo del mondo”, ma si tratta di una fontana ardente di metano, attiva già nel XVI secolo.
Il vulcanetto non è segnalato dalla cartellonistica, ma è facilmente rintracciabile su Google maps.


A Tredozio, imboccate la Strada Provinciale 22. Dopo circa 7,7 km, in localita Inferno (!), sulla vostra sinistra troverete un piccolo spiazzo con un casolare abbandonato. Parcheggiate e incamminatevi sul sentiero alla destra del casolare. In due minuti arriverete al piccolo vulcano nel bel mezzo di un campo.

Le bellissime praterie lungo la strada

Portico di Romagna
Il Ponte della Maestà, sul fiume Montone, probabilmente fu realizzato nel XIV secolo. È ancora originale e nessun restauro è stato fatto da quando è stato costruito.



È probabilmente qui che Dante, in fuga da Firenze per motivi politici, incontrò Beatrice. Il padre della giovane possedeva una casa nel borgo dove la famiglia usava trascorrervi l’estate.
In realtà non vi è alcuna prova storica di questo evento, la vicenda sembra quindi appartenere a una credenza popolare che si tramanda da secoli.
Il borgo è classificato con Bandiera Arancione (marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano).
Cascata della Brusia a Bocconi
Il vecchio ponte, la cascata, le rocce disposte a strati e la purezza dell’acqua rendono estremamente suggestivo questo luogo.



Si raggiunge da Bocconi, scendendo a piedi verso il fiume lungo un breve sentiero.
Abbazia di San Benedetto in Alpe
L’Abbazia fu fondata da San Romualdo attorno alla prima metà del XI secolo, andando a coadiuvare piccoli nuclei di eremiti che già popolavano questa zona.
In poco meno di un secolo, gli abati reggenti trasformarono questo complesso in una delle più ricche e potenti abbazie dell’Appennino Tosco-Romagnolo, con possedimenti che raggiungevano le diocesi di Forlì, Forlimpopoli, Faenza e Firenze (XII – XIII sec.).
Le cose iniziarono però a mutare, volgendo verso un inarrestabile declino, a partire dal XIV-XV secolo, quando l’abbazia iniziò a perdere progressivamente l’iniziale ruolo propulsore dal punto di vista culturale e religioso.

Parte dell’originario edificio medievale è andato completamente distrutto. Se ne sono conservati solo alcuni frammenti come la cripta, una torretta difensiva, un portale ad arco e parte delle mura esterne. Interventi successivi, come quelli di restauro del 1723, hanno inglobato nelle forme attuali i resti originari della piccola chiesa che doveva essere, a quanto pare, a croce latina.
Cascata dell’Acquacheta
Siamo all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Il Parco è appena stato inserito nella Green List (certificato per la qualità ambientale all’interno di un’area protetta) dall’UICN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).
Per raggiungere la cascata, prendete a San Benedetto in Alpe il sentiero CAI n. 407, che si snoda in mezzo al bosco. Sono circa 9 km (andata/ritorno), percorribili in 3-4 ore. Per arrivare alle cascate del Lavane, già in territorio toscano, occorrerà il doppio del tempo.


Le cascate dell’Acquacheta sono citate da Dante nel Canto XVI dell’Inferno.
Gli itinerari di Barbara
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