Bologna centro storico – Itinerario attorno a Piazza Maggiore


Nel 1200, epoca che segna la rinascita di Bologna, il Comune acquistò un intero isolato dell’antica città, trattando con i singoli proprietari delle case, delle torri, delle botteghe e dei magazzini, per costruire una piazza che doveva rappresentare sia l’importanza dell’istituzione comunale, sia riunire le varie attività cittadine.

La piazza fu progettata per contenere circa 50.000 persone, tanti quanti erano allora gli abitanti della città.

Piazza Maggiore è il risultato di varie trasformazioni che nel corso dei secoli l’hanno arricchita di importanti edifici storici: la Basilica di San Petronio, il Palazzo dei Notai, il Palazzo d’Accursio, il Palazzo del Podestà, il Palazzo Re Enzo e il Palazzo dei Banchi.

Piazza Maggiore 2

Palazzo Comunale e Palazzo del Podestà

Al centro della piazza si estende un vasto rialzo di granito bianco e rosa, detto Crescentone, che sul lato del portico del Pavaglione è sbrecciato per il passaggio di un carro armato, quando Bologna fu liberata dagli alleati il 21 aprile 1945.

Crescentone

Accanto a Piazza Maggiore si trova Piazza del Nettuno, con la sua straordinaria fontana dedicata al dio del mare Nettuno, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo.

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Palazzo Re Enzo, Torre dell’Arengo, Palazzo del Podestà e Fontana del Nettuno

Palazzo del Podestà e Palazzo Re Enzo

Il primo edificio pubblico fu Palazzo Vecchio (1203), l’attuale Palazzo del Podestà, costruito di fronte alla basilica e prima sede del governo cittadino esercitato dal Podestà. L’edificio più tardi fu ampliato con la costruzione, alle sue spalle, del Palazzo Nuovo (1244-1246), ora Palazzo Re Enzo. Qui trascorse il resto della vita il figlio dell’imperatore Federico II, Re Enzo di Sardegna, imprigionato durante la battaglia di Fossalta (1249) che vide la vittoria dei bolognesi sulle truppe imperiali di Svevia.

Per la visita del Salone del Palazzo del Podestà e delle due sale di Palazzo Re Enzo, consultate il sito di Bologna Welcome.

Nel 1259 fu aggiunta al palazzo la Torre dell’Arengo, la cui “campana grossa”, o Campanazzo, suona solo nelle occasioni civiche solenni.

Sotto la Torre dell’Arengo, al centro del Palazzo del Podestà, il voltone poggia su quattro pilastri decorati con le statue in terracotta dei santi protettori di Bologna (Petronio, Francesco, Procolo e Domenico). Si tratta dei quattro cantoni, famosi per la particolare risonanza acustica. Basta sussurrare qualcosa con il viso rivolto verso un angolo, perché la persona all’angolo opposto possa udirne le parole. Come da un telefono senza fili!

Nel braccio del voltone rivolto verso San Petronio si trova la Forca del Podestà, con la quale erano eseguite le sentenze capitali per impiccagione.

Le colonne del Palazzo del Podestà sono ornate da oltre settemila formelle, tutte diverse fra loro; tali decorazioni furono commissionate dalla famiglia Bentivoglio che, alla fine del ‘400, fece rimodernare l’antico palazzo da Aristotele Fioravanti.

Torre Lambertini, circondata dal Palazzo del Capitano del Popolo, costruita tra il 1120 e il 1142, si trova in piazza Re Enzo.

Torre Lambertini, Pal. Re Enzo ^

Sulla facciata di Palazzo Re Enzo, nell’angolo fra Piazza del Nettuno e via Rizzoli, è presente un vecchio lampione di  ghisa realizzato nel 1920 in stile Liberty.

Palazzo Re Enzo-Lampione

Palazzo Comunale o Palazzo d’Accursio

Nel 1287 il Comune acquistò la casa di Accursio, glossatore e giurista presso l’università, la cui torre fu poi rinominata Torre dell’orologio. Ancora oggi i bolognesi chiamano l’intero complesso comunale Palazzo d’Accursio.

In seguito all’acquisto dell’area al piano terreno, furono realizzati dei granai per far fronte ai momenti di carestia.

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Il portico del palazzo dove furono costruiti i granai

Sulla facciata del Palazzo si trovano la Madonna con Bambino, opera in terracotta di Niccolò dell’Arca (1478), e la statua bronzea di Gregorio XIII (1580), papa bolognese noto per la riforma del calendario poi adottato in tutta Europa. L’iscrizione riporta il nome di San Petronio. Fu uno stratagemma che i bolognesi progettarono per proteggere la statua dalla furia distruttiva e dalle razzie di Napoleone, determinato a far decadere il governo Pontificio.

Sempre sulla facciata sono stati inseriti due altorilievi bronzei (1909), “L’amor patrio e il valore militare“, e una lunga lapide di marmo bianco che rappresenta le antiche misure lineari ufficiali del comune di Bologna (i criteri variavano da regione a regione). Durante il medioevo, quando nella piazza si svolgeva il mercato, essa fungeva da punto di riferimento per misurare la merce. Vi si possono ancora riconoscere le esatte misure del coppo, del mattone, del piede, del braccio, del doppio braccio e della pertica.

Due aquile in terracotta sono poste sotto il davanzale di un finestrone di arenaria: quella di sinistra è attribuita a Michelangelo Buonarroti, mentre quella di destra è di Niccolò dell’Arca.

All’interno del complesso comunale si possono visitare, su più piani, varie sale degne di particolare attenzione. Salendo la cinquecentesca scala cordonata attribuita al Bramante, in origine concepita per l’ascesa trionfale a cavallo dei rappresentanti del governo cittadino, si raggiungono al primo piano la Sala d’Ercole e la Sala del Consiglio Comunale.

Al secondo piano la Sala Farnese, la Cappella Farnese e le Collezioni Comunali d’Arte.

Dal cortile principale si accede all’ingresso che conduce alla Sala Rossa dove sono celebrati i matrimoni civili.

Nel secondo cortile si trova il Pozzo dei Desideri.

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In corrispondenza di piazza Nettuno è posto invece l’accesso alla Salaborsa.

Sala Borsa 1

Già alla fine dell’800 uno dei cortili del palazzo era stato coperto con una struttura in ferro e vetro e aveva ospitato la prima borsa valori della città, riallestita e ampliata negli anni ’20 del Novecento. Dal 2001 è sede della Biblioteca Salaborsa, struttura multimediale dedicata soprattutto alla cultura contemporanea. Sotto il pavimento di cristallo sono visibili i resti della città villanoviana del VII sec a.C., quelli della civiltà etrusca e quelli della Bononia romana.

E’ possibile salire in cima alla Torre dell’Orologio e visitare le Collezioni Comunali d’arte con un unico biglietto prenotabile presso Bologna Welcome.

Palazzo dei Banchi

Fu costruito nel 1412. Si tratta in realtà di una facciata scenografica (lunga 96 metri e dello spessore di un metro), progettata da Jacopo Barozzi detto il Vignola, per armonizzare e nascondere le vecchie case medievali e la zona retrostante del mercato (vedi nostro articolo dedicato al Quadrilatero).

Pal. Banchi

Prende il suo nome dagli antichi banchi dei cambiavalute, che nei tempi antichi si sistemavano nel sottostante portico, all’entrata del mercato di mezzo.

Basilica di San Petronio

La costruzione iniziò nel 1390 su progetto di Antonio di Vincenzo e fu voluta dal Comune. L’impresa durò più di due secoli e mezzo, ma l’opera non fu mai veramente compiuta.

Secondo il progetto originario doveva diventare la chiesa più grande del mondo. Doveva misurare oltre 180 metri di lunghezza, ma Papa Pio IV decise di dare la priorità alla costruzione di altri edifici, fra cui l’Archiginnasio, e interruppe i lavori. Oggi misura 130 metri ed è la quarta fra le più grandi basiliche d’Italia dopo San Pietro a Roma, il Duomo di Milano e il Duomo di Firenze.

Tra i numerosi eventi storici che vi ebbero luogo, il più rilevante fu l’incoronazione di Carlo V d’Asburgo a imperatore del Sacro Romano Impero, nel 1530.

La Porta Magna è un capolavoro di statue e bassorilievi di Jacopo della Quercia.

L’interno della chiesa, a tre grandi navate gotiche, è molto semplice. Di notevole interesse la meridiana più lunga del mondo (ben 67 metri!).  Realizzata nel 1657 da Domenico Cassini, professore di astronomia all’Università di Bologna, per definire le variazioni del moto solare, fu da lui stesso chiamata “eliometro”.

Celebre anche la Cappella musicale petroniana il cui il simbolo più prestigioso è un organo tuttora funzionante, costruito intorno al 1470.

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Il compianto in terracotta è di Vincenzo Onofri (XV secolo).

Vincenzo Onofri, XV secolo

Le 4 croci erano collocate ai quattro angoli della prima cinta muraria, in prossimità delle porte di accesso alla città (v. nostro articolo).

Palazzo dei Notai

Fu costruito nel 1287 su progetto di Antonio di Vincenz e su commissione della potente e antica società notarile della città. Sulla facciata del palazzo è ancora visibile l’antico stemma della corporazione dei Notai, composto da tre calamai con le relative penne d’oca.

Gli itinerari di Barbara


Link interni:

Bologna centro storico – Itinerario a piedi n. 1

Bologna centro storico – Itinerario a piedi n. 2

Link esterni:

Biblioteca Salaborsa
Eugenio Riccòmini racconta la Piazza Maggiore di Bologna

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1 commento

  1. come sempre estremamente interessante

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  2. Superlativo.Ottimo lavoro.Graxie

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  3. bellissimo itinerario con spunti interessanti e ottime fotografie

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